Situato sulla costa ionica calabrese, Isca sullo Ionio è un piccolo ed accogliente borgo del Soveratese di circa 1.700 abitanti.
E’ sede della “Comunità Montana del Versante Ionico” insieme ad altri comuni come Guardavalle, Santa Caterina, Badolato, Sant’Andrea Apostolo dello Ionio, San Sostene, Davoli, Satriano e Cardinale. Esso si erge a 188 metri con alle spalle i profili severi dei monti Pietra Cavallera e Trematerra. In località Sanagasi sono state ritrovate diverse testimonianze archeologiche soprattutto riferite all’età romana.
Isca sullo Ionio appartiene alla celeberrima Costa degli Aranci che affaccia sul bellissimo Golfo di Squillace.
Isca Marina dista circa 4 km dal centro urbano ed è caratterizzato da una costa bassa e sabbiosa circondata tutt’intorno da rilievi montuosi. Verso Sud essa giunge fino al porto turistico di Badolato mentre a Nord confina con la spiaggia di Sant’Andrea Apostolo dello Ionio. Le spiagge di Isca Marina, data la loro esposizione al vento, sono ideali per gli amanti degli sport acquatici.
In anni recenti varie scoperte archeologiche hanno confermato l’origine del paese. Esso segue le sorti di vari altri centri calabresi in epoca romana e medievale. Probabilmente nel IX sec. gli abitanti, a causa delle incursioni dei pirati saraceni, si ritirarono sui rilievi dell’attuale centro storico e lì vi rimasero abbandonando il vecchio agglomerato urbano.
Isca fu quindi in orbita bizantina, normanna, sveva, angioina, aragonese e spagnola. All’inizio del ‘700 si hanno le prime prove scritte della venerazione dell’attuale Patrono di Isca, San Marziale, culto che però quasi sicuramente è antecedente a questa data. Ancora oggi, ogni sette anni, viene rappresentata la “Tragedia di San Marziale”, una delle poche tragedie agiografiche ancora esistenti. Il paese passò poi ai Borbone e fu in fine annesso al Regno d’Italia. Dall’epoca Medievale fino all’800 Isca fu quasi sempre sotto il dominio dei governanti della Baronia di Badolato ed appartenne ai feudatari Filippo de Badulato, ai Ruffo, ai Ruggiero di Lauria, ai Toraldo, a Pietro Borgia e in ultimo ai Raveschieri di Satriano. Sono ancora presenti vari palazzi Gentilizi a testimonianza delle famiglie notabili del tempo. L’11 Maggio del 1947 il paese fu colpito da un violento terremoto che distrusse buona parte del centro storico e causò due morti, nonostante le fonti coeve ne riportino erroneamente quattro.
Il genio civile considerò per la ricostruzione più sicuro il trasferimento degli abitanti in marina, che ritornava ad essere abitata stabilmente dopo 11 secoli. Oggi i due agglomerati urbani coesistono, con la popolazione però fortemente sbilanciata in favore della marina, che dagli anni ‘60 ha vissuto una rapida crescita data soprattutto dal turismo balneare. Offre dunque a tutti coloro che vogliono visitarla, oltre ad un magnifico mare ed una costa di circa 4km di sabbia finissima, anche un incontaminato paesaggio montano composto da alberi di faggio, leccio, abeti e pini. La costa di Isca è stata spesso visitata da vari esemplari di tartaruga Caretta caretta che scelgono le sue spiagge per nidificare.
Nel centro storico sono ancora godibili vicoletti pittoreschi, artistici portali in granito e un consistente residuato delle mura perimetrali. E’ in corso un processo di valorizzazione del centro storico per creare degli interessi turistici alternativi: recentemente infatti si stanno valorizzando anche percorsi naturalistici come le cascate e gli antichi mulini del torrente Valle Oscura. Il turismo assieme all’artigianato e all’agricoltura costituiscono le principali fonti economiche della Comunità.